Il numero di app che abbiamo installato sul nostro cellulare è in continua crescita, dato che sono sempre di più i campi in cui queste applicazioni possono semplificare diversi aspetti della nostra vita. Si pensi ad esempio alle app delle banche, che consentono di effettuare diverse operazioni bancarie con pochi clic, o alle nuove app di bar e ristoranti che consentono di sfogliare il menu e ordinare in pochissimi minuti.
Una tipologia di app che però dovremmo avere tutti sullo smartphone e che permette di salvaguardare la nostra salute uditiva sono le app per inquinamento acustico, ossia applicazioni che misurano il volume dei suoni intorno a noi, avvisandoci quando siamo alla soglia critica.
Inquinamento acustico
Ma che cos’è l’inquinamento acustico? Secondo la definizione fornita dalla legge n 447 del 1995 è “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocar fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana”. In parole povere, si parla di inquinamento acustico quando c’è troppo rumore che può danneggiare la salute, non solo quella uditiva.
Le principali fonti di questo rumore sono il traffico cittadino e i mezzi di trasporto. Si pensi ad esempio al rombo delle moto e ai clacson, ma anche ai tremi che attraversano la città o agli aerei che sorvolano a bassa quota i centri abitati. Tutti questi suoni peggiorano la qualità della vita e sono pericolosi per l’udito.
Ma i rumori dannosi sono presenti anche in casa: volume della tv o dello stereo troppo alto, elettrodomestici come aspirapolvere, frullatore e tosaerba sono solo alcuni di rumori a cui sottoponiamo ogni giorno il nostro udito.
E infine, bisogna tener conto dell’inquinamento acustico sul luogo di lavoro. Non si fa riferimento solo ai lavori tradizionalmente dannosi per l’udito, come quelli in fabbrica (in questo caso i dispositivi di protezione obbligatoria dovrebbero ridurre drasticamente i rischi), ma anche ad altri tipi di contesti lavorativi, come bar, locali notturni, centri commerciali e call center.
L’inquinamento acustico, come dicevamo, può causare problemi uditivi come ipoacusia e acufene, ma anche problemi psicologici, difficoltà ad addormentarsi, peggioramento della qualità del sonno e aumento dello stress. Ecco perché è importante monitorare la qualità dell’ambiente sonoro intorno a noi.
Le migliori app per inquinamento acustico
Per farlo si possono utilizzare le app per inquinamento acustico, ossia applicazioni per smartphone che misurano il livello del suono in un determinato ambiente e indicano se si è vicini alla soglia critica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato a 65 dBl il livello massimo di intensità sonora durante il giorno e a 55 dBl quello durante la notte. Ecco quali sono le migliori app per inquinamento acustico.
- Sound Meter: permette di ottenere dati sul rumore in modo completo e accurato e avvisa quando viene superata la soglia critica reimpostata.
- Sound Analyzer App: trasforma lo smartphone in un Sound Level Meter (SLM) e in un Real time Audio Analyzer (RTA) e mostra i parametri di suono attraverso grafici completi ma semplici da leggere.
- Decibel X: possiede misurazioni precalibrate altamente affidabili, supporta ponderazioni in frequenza e permette di sovrapporre i grafici ottenuti alle foto dell’ambiente dove si è effettuata la misurazione.
Volete scoprire quanto è rumorosa la vostra camera o il vostro bar preferito? Scaricate una di queste app per inquinamento acustico e prendetevi cura del vostro udito.