Acufene e apparecchi acustici: una terapia che funziona?

Nel precedente articolo sull’acufene, abbiamo spiegato come la terapia più efficace contro questo fastidiosissimo disturbo dell’orecchio sia la TRT (tinnitus retraining therapy). Tale trattamento prevede sedute di counseling per “educare il cervello” ad ignorare il fischio o ronzio nelle orecchie, insieme all’arricchimento sonoro. L’ascolto di suoni bianchi infatti aiuta a ridurre la percezione dell’acufene. Ma qual è il legame tra acufene e apparecchi acustici?

Molte persone che soffrono di tinnitus hanno anche una perdita uditiva. Anzi, il tinnitus risulta ancora più amplificato rispetto agli altri suoni, quelli che davvero si vorrebbero ascoltare, e ciò aumenta lo stress e il disagio di chi soffre di acufene.

Gli apparecchi acustici possono aiutare ad affrontare entrambi i problemi. Infatti possono amplificare i rumori ambientali e quelli della natura, distogliendo l’attenzione del fischio nelle orecchie. Inoltre, grazie a specifici programmi installati negli apparecchi acustici di ultima generazione, è possibile regolare i suoni in entrata e in uscita per alleviare il fastidio dell’acufene. Si tratta della funzione di mascheramento dell’acufene, e diventa sempre più personalizzabile e sempre più sofisticata.

L’intervento di un professionista è fondamentale

Tuttavia, la cosa davvero importante, quando si parla di acufene e apparecchi acustici, non è tanto il modello o la tecnologia del dispositivo, quanto il ruolo svolo dall’audioprotesista.

L’acufene infatti, forse molto più del calo uditivo, è molto debilitante e provoca in chi ne soffre una fortissima condizione di stress. Il ruolo dell’audioprotesista, prima ancora di ideare un percorso terapeutico, è quello di rassicurarlo e fornirgli corrette informazioni.

Prima di recarsi presso un centro acustico, il paziente con acufene avrà di sicuro effettuato ricerche per proprio conto, provato soluzioni “fatte in casa”, come l’ascolto di playlist di suoni della natura. Avrà dovuto fronteggiare la dura realtà, e cioè che dall’acufene non si può guarire. Sarà di conseguenza scoraggiato.

Un buon audioprotesista dovrà sì confermare questa realtà, ma anche spiegargli che è possibile convivere con l’acufene e tornare ad avere una vita normale. Mostrare empatia e gentilezza in questa fase del percorso è fondamentale per il benessere del paziente. Siccome gli interventi sull’acufene sono anche di natura psicologica, instaurare un legame di fiducia con il proprio audioprotesista è indispensabile.

Anche nella scelta del modello, è l’audioprotesista ad avere l’ultima parola. In questo caso entrano in gioco le sue competenze, la sua conoscenza della problematica e degli apparecchi acustici. Sebbene molti modelli di ultima generazione abbiano delle funzioni per il mascheramento o trattamento dell’acufene, non sono tutti uguali.

Per ogni dubbio su acufene e apparecchi acustici puoi rivolgerti agli audioprotesisti dei Centri Favale&Gaburro.

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